«Più in alto, verso la montagna, tra i boschi di castagni c'è una immensa ricchezza naturale, i funghi.
I buliùr sicuri del posto e del loro lavoro all'alba di ogni giorno, si recavano a raggiungere le buliere per far man bassa di bulé e ëd crave ruse.
Luogo di vendita, meta di ritrovo e di riposo dopo lunghe camminate, era un olmo, unico esemplare, circondato da castagni e da querce.
Attorno ad esso e sparse lungo l'immenso territorio montano, sorgono le baite dei locali abitanti.»

Egidio Falco - Ivo Silano (da SPECIALE PALIO) 

terremoto

Scritto da *. Inserito in Notizie

(da STATISTICA DELLA PROVINVIA DI SALUZZO di Giovanni Eandi – 1833)

Non sono di fatto frequenti i terremoti nella provincia saluzzese, ed alcune scosse più o meno leggere, che di rado vi si sentirono, non hanno cagionato gravi danni: forse, che la vicinanza delle Alpi, le cui radici nella terra profondamente si addentrano, saranno dai fisici riputate quale argine , o quale maggior riparo contro la furia del tremendo terremoto, onde ne sia dai guasti preservata questa nostra regione del Piemonte.

terremoti dal 217a.c. al 2002

Nelle nostre montagne regna uno stato di calma: la natura, per servirmi dell'espressione di un celebre moderno storico, avrà già qui avuta la sua concozione, ed essendo perciò giunta ad uno stato di quiete ordinaria, meno forti, e meno frequenti devono riuscire le oscillazioni nelle interne viscere della terra, ove taluna ne succeda (1).

Segnerò per altro un'eccezione a queste mie congetture; nei mesi d'aprile e di maggio 1808, quando le valli della provincia di Pinerolo andarono miseramente soggette a questa calamità, non rimase pure illesa l'estrema parte occidentale della nostra Provincia: la valle di Po sino a Revello sentì di molte scosse, che anzi le terre di Barge e di Bagnolo, per uno spazio di 40 giorni, dal 2 aprile al 10 maggio, furono oltremodo atterrite da replicati ora violenti, ora leggieri scuotimenti, accompagnati da sordi rumori: talvolta nelle notturne tenebre si
videro fuochi volanti sulle cime dei monti(2), ed avvenne anche di osservare l'acqua delle fonti torbida e lattiginosa: di grande conseguenza furono le rovine patite da quelle due nella divisata circostanza: molte case rimasero fessurate e guaste: in Bagnolo caddero chiese e campanili, ed alcune persone restarono ferite, non però gravemente: gli abitanti abbandonarono le loro case screpolate, e cadenti per rifuggirsi sotto padiglioni o tende collocate in aperta campagna: i danni sofferti si calcolarono fra entrambi i comuni in L. 105 mila, e furono accordate dal Governo a titolo di sussidio L. 10 mila a Barge, e L. 12 mila a Bagnolo, da ripartirsi fra gli abitanti danneggiati.
Nè debbo tralasciare di far menzione del terremoto ondulatorio, che per pochi minuti secondi durò nella notte del 8 e 9 ottobre 1828: la scossa fu piuttosto forte, e recò in Saluzzo alcuni guasti al palazzo civico: ma non vennero più replicate, nemmeno per consenso, quelle altre scosse, che in quella tristissima notte, e nei giorni seguenti portavano lo spavento e la desolazione nelle città di Genova, di Voghera, di Alessandria, ecc.


(1) Vedi Botta Storia d'Italia continuata da quella del Guicciardini al 1789, lib. 49 in principio.

(2) Vedi Rapport sur le tremblement de terre dans les vallées de Pignerol en 1808 par Vassalli Eandi