«Più in alto, verso la montagna, tra i boschi di castagni c'è una immensa ricchezza naturale, i funghi.
I buliùr sicuri del posto e del loro lavoro all'alba di ogni giorno, si recavano a raggiungere le buliere per far man bassa di bulé e ëd crave ruse.
Luogo di vendita, meta di ritrovo e di riposo dopo lunghe camminate, era un olmo, unico esemplare, circondato da castagni e da querce.
Attorno ad esso e sparse lungo l'immenso territorio montano, sorgono le baite dei locali abitanti.»

Egidio Falco - Ivo Silano (da SPECIALE PALIO) 

Olmetto di Bagnolo Piemonte

 

cappella

Il Cantone
ORMETTO

 

Così si chiamava anticamente questo luogo (ora Olmetto) legato alla sua cappellania di San Giorgio.

La cappella di San Giorgio potrebbe avere origini antichissime.(800-840)

Al tempo Carolingio in Italia ogni consorzio gentilizio vuole la chiesa sua.
I Signori laici o si fanno concedere pievi e decime facendone loro dominio, oppure fanno pagare le decime alla loro cappella (Ormetto) invece che alla pieve (in questo caso il Villaretto).

«ita ut in eodem loco nec futuris temporibus baptisteria costruantur nec presbyster constituatur cardinalis »..(Codice Carolino, n. 3, SILVA TAROUCA, Fontes, p. 313).


Le prime documentazioni risalgono al 1715 in cui vengono elencati i terreni di proprietà della cappella di San Giorgio

nel 1786 si fece un guardaroba per i paramenti:
«Colle attenzioni, diligenze di D.Odetto e colle collette dei particolari di questo cantone si è fatta fare questa guardaroba. L'anno 1786 terminata li 13 maggio
D.Filippo Odetto Capellano»

anta_1 anta

 

 

 

 

 

 


libro decimeAncora in un libro datato 1819 (pagamento decime):

 «Nota dei Particolari del Cantone Ormetto, osia della Cappella di S. Giorgio»

 


1867Una scritta all'interno della cappella: «HOC. SACELLUM. RECTORUM. STUDIO. LUCI. PIORUM. STIPE. AC. SUBSIDIO. CONCAMERATUM. AN°1867. PINXIT. P. GASTALDI. A. PINAROLIO»

così tradotta: «questo tempietto (piccola cappella) per cura e zelo illuminato (?) dei rettori, col denaro e (altro) aiuto dei fedeli devoti, costruito ad arco (riscattato da Napoleone), nell'anno 1867 fu decorato (dipinto) da P. Gastaldi di Pinerolo.»